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Naturopatia Psicosomatica

Occhi e sistema visivo

Occhi e Sistema Visivo

La dimensione della sfera dell’occhio di un neonato è molto simili a quella che avrà da adulto, in quanto gli occhi sono l’unica parte del corpo cresce relativamente poco in proporzione al resto. Questo è il motivo per cui gli occhi di un bambino sembrano molto grandi in proporzione alla sua testolina. È risaputo che lo sguardo comunica più di quanto si vorrebbe, e, che gli occhi sono lo specchio dell’anima… ogni tipologia, e, forma d’occhi la dice lunga sulla persona che si osserva.

I muscoli del collo, e, i muscoli oculari sono strettamente collegati. “GLI OCCHI SONO I FARI DELLA FASCIA”, diceva A.T. Still. Circa un terzo dei nervi cranici partecipa alla regolamentazione della vista, e, questo può far comprendere la stretta correlazione tra la vista e il sistema muscolo-scheletrico-nervoso. Il sistema tonico-posturale cerca sempre di riportare lo sguardo all’orizzontalità anche creando disfunzioni, come la scoliosi. Infatti dalle osservazioni nate dopo la teoria di Forrest, risulta chiaro che gli astigmatici tendono inclinare la testa, e, i miopi tendono a tenere il mento in alto, fino a cronicizzare una postura per loro errata. Questo fa emergere che il sistema visivo è strettamente correlato alla Postura.

Quando si guarda in uno schermo[1] allungo, le capacità visive si affaticano notevolmente, giacché gli occhi sono fatti per assorbire la luce indiretta, e, non diretta. Non è ancora ben noto come il giungere di alcune disfunzioni oculari[i] si relazionino con i problemi posturali, e, come questo avvenga anche in senso inverso, però è assodato che guardare tanto nei monitor dei dispostivi informatici porta a problemi al cristallino[2], oppure ad altri malesseri. Spesso alcuni disturbi alla vista si possono riscontrare, anche, a causa di una pressione anomala sul nervo ottico, che emerge, per esempio, in seguito a una infiammazione sinusale, o, a forti tensioni delle meningi. Chi lavora molto davanti al monitor di un computer conosce bene i problemi che ne derivano, difatti quando gli occhi si stancano, gli iniziano a far male e a bruciare, alcune volte davanti a sé vede anche degli sfarfalli, e, le lettere diventano sfuocate, fino a che non sopraggiungono i tremori oculari.

Tremori all’occhio

La contrazione involontaria dei muscoli dell’occhio può derivare da: un trauma psicologico, una malattia neurologica, la sindrome di stanchezza cronica, l’ansia, lo stress costante a cui l’essere umano odierno è costantemente sottoposto (specialmente guardando ciò che non gli piace. Ad esempio i conflitti in famiglia, o, sociali, i problemi sul lavoro, etc.) …

e da l’eccessivo utilizzo di visori e terminali digitali.

I videoterminali se osservati per lungo tempo possono portare un blefarospasmo[3], il così detto tremore all’occhio.

Nella maggioranza delle persone soggette a tremore oculare si è notato che a causarlo è lo stress, infatti spesso sparisce spontaneamente una volta che la situazione stressante scompare, o, si riduce di intensità.

Per risolvere questa disfunzione è bene approfondire le cause psicosomatiche, così da comprendere che cosa sta avvenendo nel corpo e nella vita di chi ne soffre. Approfondendo, in alcuni casi, si noterà che le persone che presentano tremolio oculare stanno somatizzando un evento traumatico avvenuto nel passato o nel presente, od anche uno stato depressivo, o semplicemente esternano disidratazione muscolare.

Per prevenire stress, tremore, e ansia che ne deriva, è bene:

 

    • apprendere dei metodi di respirazione[4] e di meditazione adatti al caso, per esempio Vipassana oppure Mindfulness[5];

    • bere la giusta quantità d’acqua giornaliera, poiché la disidratazione può causare contrazioni muscolari;

    • adottare un’abitudine alimentare salutare e quando più naturale possibile, orientarsi verso cibi ricchi di potassio e magnesio, evitando caffeina, alcool, e, fumo;

    • migliorare la qualità e la quantità del riposo;

    • fare con costanza i corretti movimenti fisici, o, bioenergetici (Yoga[6] o Qi Gong) e magari anche la ginnastica oculare (si veda articolo I Sani Movimenti Oculari);

    • praticarsi un semplice massaggio alle palpebre inferiori, poiché può aiutare a rilassare la tensione, o, concedersi delle buone sedute di stimolazione manuale professionale(si veda par. ‘Stimolazione manuale per il sistema visivo’);

    • evitare di stare tante ore davanti a tablet, monitor, tv o smartphone;

    • Concedersi un impacco oculare di camomilla, alla sera, prima di dormire; la cui preparazione è la seguente: Bollire dell’acqua, per poi versarla in una tazza, in cui mettere in infusione due bustine di camomilla, e, dopo averla lascia raffreddare, gli si immergono due dischetti di cotone, che in un secondo tempo verranno appoggiati sugli occhi chiusi, e, tenuti almeno 5/10 minuti, così da alleviare stanchezza e tensione oculare.

    • valutare, nei casi più gravi, un supporto psicologico;

Occhi o simbolismo

Gli occhi per i Taoisti sono le finestre che ci fan intravedere lo Spirito (Shen), vicini e connessi alla zona del punto Yin Tang (terzo occhio, il mare dello Shen).

Per la visione tradizionale cinese gli occhi limpidi e vivi indicano una condizione di buona vitalità generale dell’individuo, mentre occhi spenti o offuscati indicano problemi di ordine psichico presenti da lungo tempo.

Nella visione analogica Taoista va fatta una distinzione fra occhio sinistro e occhio destro.

L’occhio sinistro è Yang e rappresenta il sole. L’occhio sinistro si apre e illumina ciò che lo circonda; questa luce si riflette poi indietro, nell’occhio stesso. Questo occhio rappresenta, quindi, l’emissione ed il ritorno indietro della luce.

L’occhio sinistro emette luce (Shen) nel mondo (come il sole), per cui esprime qualcosa di interno (intrinseco). L’occhio destro è Yin e rappresenta la luna. L’occhio destro, come la luna, rappresenta la riflessione… è legato alla capacità di assimilare il mondo intorno, alla riflessione su ciò che si è visto, e, alle modalità con cui si libera il risultato della riflessione. L’occhio destro percepisce ciò che è riflesso dal mondo (come la luna), per cui esprime qualcosa di esterno (estrinseco).

Il sinistro è il modo con cui si vede il mondo, il destro è il modo con cui il mondo viene assorbito. In altre parole, l’occhio destro rappresenta il modo in cui l’individuo si proietta nel mondo, la sua capacità di socializzare.

L’occhio sinistro è il sé, l’occhio destro è il mondo.

Queste funzioni si sviluppano presto, dall’adolescenza ai 30 anni. L’area oculare rappresenta l’età attorno ai 30 anni… età in cui si ha la consapevolezza del proprio valore, rappresentata dall’occhio sinistro.

Occhi e Psicosomatica

Gli occhi simboleggiano la capacità di vedere chiaramente il passato, il presente e il futuro.

I disturbi psicosomatici dell’occhio hanno come base tre fattori:

– genetico;

– traumatico e patologico;

– cattive abitudini (lavorare al computer a distanza inadeguata dal monitor, leggere con poca luce o leggere nei mezzi pubblici).

L’occhio sinistro, per la psicosomatica, riflette il modo in cui una persona si vede nel mondo, ed è legato al lato destro del corpo più maschile.

L’occhio destro, per la psicosomatica, riflette la concentrazione su sé stesso ed è legato a lato sinistro… più femminile.

CONGIUNTIVITE (INFIAMMAZIONE)

Si tratta di un’infiammazione della membrana interna dell’occhio e della palpebra, ed è determinata dall’incapacità di accettare qualcosa che è accaduto nella nostra vita e che non ci piace, o piuttosto, dall’ansia derivante dal non riuscire più a vedere davanti a noi qualcosa che riteniamo perso e che era importante. Anche una grande rabbia trattenuta riesce a infiammare gli occhi. Questa rabbia deve essere però fortissima tanto da avere “istinti omicidi”!

LE BORSE E LE OCCHIAIE

Le borse e le occhiaie sono di sovente ereditarie, e, spesso indicano che i reni sono sotto pressione. La psicosomatica individua la causa nei disturbi della sfera emozionale: lo stress, i rancori, la stanchezza che si accumula, le critiche…

MIOPIA

I miopi sono spesso concentrati su sé stessi, sulla famiglia sugli amici più intimi. Per molti specialisti la miopia è un mezzo per nascondersi dai problemi evidenti. I miopi spesso sono propensi a giudicare gli altri idealizzando sé stessi, in altri casi sono addirittura egocentrici.

La miopia nei bambini:

– può sorgere a causa dei frequenti conflitti tra i genitori, o, a causa di una severa educazione, in questi casi il bambino somatizza perché da solo non è in grado di combattere lo stress, e, allora nel cervello arriva il segnale di attutire lo sconforto.

– Vi son casi in cui anche se nell’ambiente familiare il bambino è amato, e, seguito, a scuola invece ha dei problemi, perché non riesce a stabilire i contatti con altri bambini, in questi casi il bambino si nasconde dal mondo ostile, e, diviene miope così da vedere bene soltanto quegli oggetti che sono vicino a lui.

PRESBIOPIA

Si vede bene da lontano e male da vicino.

Dal punto di vista psicosomatico per le persone presbiti (di solito mature) la vita quotidiana diventa poco interessante. Stanno pensando ai piani globali a lungo termine, e, per questo motivo vedono bene il quadro che si trova in lontananza. Secondo gli oftalmologi esperti, la presbiopia si sviluppa nelle persone di 40-50 anni molto concentrate sul loro aspetto, infatti se esse osservassero da vicino i cambiamenti nel loro aspetto, soffrirebbero, ma se allontanano lo specchio il quadro generale può sembrare ancora buono.

ASTIGMATISMO

È un serio problema, quando il “quadro” è sempre confuso. Per vedere meglio occorre concentrarsi, ed è un problema. Dal punto di vista psicosomatico l’astigmatico crede che esista “il proprio parere, e, quello sbagliato degli altri”. L’astigmatismo è una reazione dell’organismo a degli eventi dolorosi accaduti nella vita. Di sicuro, il passato è ancora ben presente e genera sofferenza.

GLAUCOMA

È accompagnato da una forte pressione nell’occhio, costante, o, a intermittenza.

Il glaucoma genera un dolore nel bulbo oculare (vedere fa male).

Per la psicosomatica emerge un glaucoma quando una persona tende a bloccare il suo “io” interiore, o, ha forti rancori verso i parenti, il destino, o, Dio…

CATARATTA

È l’opacizzazione totale, o, parziale del cristallino.

Le cause psicosomatiche possono essere:

– Gli errori del passato. Inconsciamente si cerca di dimenticare certe esperienze facendo annebbiare i propri ricordi.

– La paura del futuro, poiché si percepisce il futuro opaco, e, senza prospettive.

– L’aggressività, quando c’è parecchia ostilità verso ciò che è accanto

– La negatività, di fronte a determinati eventi accaduti nella vita

A chi soffre di cataratta manca l’attenzione verso il prossimo, la bontà e l’ottimismo.

STRABISMO

È un difetto nella coordinazione del funzionamento degli occhi.

Dal punto di vista psicosomatico, lo strabismo rappresenta la capacità di vedere due immagini diverse sotto un’angolazione diversa, ma il subconscio suggerisce di sceglierne uno; così si forma una visione unilaterale di determinate cose. Lo strabismo nei bambini è spesso un risultato dell’educazione contraddittoria, quando la madre e il padre dicono cose divergenti. Per un bambino è difficile scegliere il punto di vista più importante.

DISTACCO DELLA RETINA

Dal punto di vista psicosomatico si verifica a seguito di una forte rabbia a causa di ciò che è stato visto, e, del predominio di emozioni che devastano, quali: gelosia, disprezzo, superbia.


[1] Uno schermo è fonte di luce retroilluminata.

[2] Per nutrire un cristallino affaticato, a fine estate e inizio autunno, è bene assumere il mirtillo prima di cena. Il carotene in esso contenuto favorisce una migliore adattabilità del cristallino dell’occhio nei passaggi luce-ombra, quindi aiuta in caso di protratta esposizione anche a fonti luminose artificiali.

[3] Il blefarospasmo, è una contrazione involontaria, spasmodica e ripetitiva del muscolo orbicolare (muscolo che circonda l’occhio) che normalmente si manifesta con un tremore della palpebra. È un fastidioso problema, molto diffuso, che non deve essere né sottovalutato, né creare allarmismi, poiché nella maggior parte dei casi si dimostra una reazione normale, e, comune: a secchezza oculare, o ad abuso di videoterminali, oppure a situazioni di stress o ansia, od anche a difetti refrattivi non corretti o corretti male (in altri casi il tremore all’occhio è segnale di disfunzioni differenti e ben più importanti quindi nel caso si presenti di frequente va subito condiviso con il medico curante).

[4] Si ulteriori informazioni si veda il paragrafo Respiro

[5] La Mindfulness nasce dal buddismo e si può definire una ‘scienza spirituale’ (alla lettera significa “consapevolezza di sé”, delle proprie emozioni, e, dei propri pensieri. La Mindfulness dà importanza al “qui ed ora” in modo non giudicante e distaccato. Aiuta l’individuo ad accettare sé e tutto ciò che gli succede dentro e attorno. È una disciplina che favorisce il benessere psicologico ed emotivo, utile per gestire: sensazioni e sentimenti negativi, stress e sofferenze derivanti da traumi o forti shock. La Mindfulness accompagna e completa trattamenti medici tradizionali e migliorare lo stato emotivo degli individui che la praticano.

[6] La pratica dello Yoga che la meditazione sono un dolce rimedio per aprire la mente ad una più ampia coscienza condivisa. È bene ascoltarsi, affidandosi alla saggezza della pratica yogica, poiché già solo grazie alle sue metodologie di respiro, può aiutare a lasciare andare le tensioni di mente, corpo e spirito.


[i] https://www.fisioterapia-online.it/fisioterapia-riabilitazione/posturologia/articoli/postura-e-recettori-posturali-0.html Disfunzioni oculari come: Miopia, Presbiopia, Astigmatismo, Ipermetropia, Forie, Tropie, Strabismi.

Gennaio – Naturopatia, Ayurveda e MTC

In Italia il mese più freddo dell’anno è spesso gennaio, i cieli grigi si alternano a venti freddi, giorni bui, notti gelide, e, in alcuni la neve infonde uno stato d’animo letargico.
In questo mese alcune persone si sento particolarmente in pace, grazie alla quiete, e, al silenzio del paesaggio… e, altre persone spesso si fanno sopraffare da una forte amarezza, e, s’irrigidiscono più del normale, a causa del freddo pungente, anche per questo sono spinte a cercare dolcezza nei rapporti, e, ne cibo.
Questo è il mese in cui ci vuole determinazione, per superare l’inverno al meglio, tenendo presente che sentire o ricercare un solitudine, e, sentire tristezza, in gennaio, sono parte essenziale di un processo di cambiamento vitale.
(𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑓𝑜𝑛𝑑𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎, 𝑒, 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑚𝑝𝑙𝑎𝑟𝑒… 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑐𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑝𝑜𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟𝑛𝑒)
 

𝗟’𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝗚𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼

In questo periodo dell’anno l’oscurità e il freddo possono farti sentire pigrizia e molta sonnolenza, e, meno energia fisica.
L’inverno, fino ad ora, è stato caratterizzato dal bisogno del corpo di proteggersi dalle temperature e dai venti asciutti, ma il periodo secco volge al termine, infatti ora che le temperature hanno toccato il fondo, inizieranno presto a risalire.
 
 

𝗠𝗧𝗖

In gennaio lo Yang inizia pian piano ad aumentare, il corpo è impegnato nella ricostruzione dei tessuti, ed appunto per questo, gennaio, è il mese ideale per riposare, riflettere, e, potare l’attenzione verso il nostro interno.
In questo periodo l’organismo è alla continua ricerca di adattarsi all’aria fredda, quindi è bene mangiare alimenti riscaldanti come le zuppe, i lessi, e le spezie più adatte (però attenzione a quanto scritto sotto per le costituzioni Pitta).
È sempre bene coprirsi le orecchie all’aria aperta, luogo in cui… il respiro diventa visibile (mascherine a parte), il corpo si raffredda fino alle ossa, e, il naso si gonfia per proteggere il delicato tessuto respiratorio dal freddo.
La frequenza cardiaca rallenta con il clima freddo, portando ad un ristagno del sangue. Il corpo concentra la maggior parte del tuo sangue al centro per mantenere caldi i tuoi organi vitali (questo porterà una digestione più forte). La pelle diventa insensibile mentre i capillari limitano il flusso sanguigno nel tentativo di preservare il calore. Meno flusso sanguigno e mancanza di esposizione al sole rendono la pelle pallida e asciutta.
𝑃𝑜𝑡𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖𝑒𝑐𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑣𝑒𝑐𝑐ℎ𝑖𝑜/𝑎, 𝑚𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑒𝑟𝑎𝑟𝑒! 𝐸̀ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑖𝑙 𝑓𝑟𝑒𝑑𝑑𝑜.
 
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

𝗔𝘆𝘂𝗿𝘃𝗲𝗱𝗮

Ayurvedicamente parlando gennaio è un mese di transizione: dalla secchezza di Vata all’umidità di Kapha. Infatti si sta passando da una prevalenza degli elementi aria/etere e ad una predominanza di acqua/terra

𝗞𝗮𝗽𝗵𝗮

Chi ha Kapha come Dosha prevalente noterà un maggiore senso di pesantezza, poiché per queste costituzioni l’umidità e il freddo sono deprimenti, poiché accentuano la loro già naturale pigrizia. Può sopravvenire del raffreddore che sarà un raffreddore stagnante e pesante. Gli individui Kapha dovranno resistere alla tentazione di dormire troppo. Dovrebbero svegliarsi presto e praticare una qualche forma di esercizio aerobico per alzare la frequenza cardiaca e far circolare il sangue prima di fare colazione. Se a gennaio non iniziano a bruciare il grasso invernale immagazzinato, a primavera questo grasso darà congestione e ristagno nel corpo. In questo mese le costituzioni Kapha possono iniziare ad alleggerire la loro alimentazione.

𝗩𝗮𝘁𝗮

Il freddo di questo mese renerà, le persone con Vata come Dosha prevalente, più frenetiche, piene di paura, di ansia e iperattività, infatti questa costituzione sentirà freddo fino alle ossa, quindi per loro è davvero importante rimanere al caldo il più possibile.
Il riposo è quasi sempre una buona medicina per i tipi Vata e le giornate fredde e buie di gennaio invitano al sonno profondo e al ringiovanimento.
In questo mese le costituzioni Vata è bene che mangino pasti abbondanti per mantenere uno strato di grasso isolante.

𝗣𝗶𝘁𝘁𝗮

I tipi di Pitta solitamente si godono il clima più fresco, e, come i Vata, avranno bisogno di cibi più pesanti per rimanere resilienti ed evitare l’esaurimento energetico. Una persona con prevalenza Pitta, se in inverno si sente carica ed in equilibrio, non dovrebbe assumere cibi troppo speziati, acidi e salati, tali alimenti andrebbero ad aggravare il Fuoco presente naturalmente in Pitta con la conseguenza dell’insorgere di problematiche come acidità, bruciori, irritazioni cutanee, ma anche collera, rabbia, gelosia… quindi in sto caso, le spezie van bene, ma con moderazione.
 

𝗟𝗲 𝗕𝘂𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗯𝗶𝘁𝘂𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼

Il buon sonno è in cima alla lista delle buone abitudini (meglio andare a letto entro le 22:00), anche se resta bello svegliarsi con il sole, è bene non sforzarsi a svegliarti molto presto, perché questo è il periodo dell’anno in cui la natura ci consiglia di dormire di più.
È bene mantenere al caldo, le orecchie, l’addome e la parte bassa della schiena (i reni sono particolarmente sensibili al freddo, e, le orecchie son collegate, per, l’MTC ad essi).
È anche bene praticare l’auto massaggio con gli oli più adatti al proprio dosha per mantenere la pelle elastica e idratata, e, lo strato di olio manterrà anche il corpo più caldo.
I polmoni, e, i seni nasali hanno bisogno di un’attenzione particolare, per questo si consiglia di effettuare nasiya così da garantire una buona salute respiratoria, oltre a eseguire regolari esercizi di respirazione (pranayama) così da mantenere il sangue in movimento.
È soprattutto bene effettuare giornalmente movimenti gentile, con l’aiuto dell’asana yogiche, anche se in questo periodo il qigong pare essere più adatto.
(Per ulteriori info sull’auto massaggio, nasiya, pranayama, qigong o asana contattatemi in privato)
 

𝗔𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼

Secondo l’ayurveda i cibi acidi e fermentati sono ideali nel mese di gennaio (Es. aceti, sottaceti, etc.). Molti alimenti fermentati sono sia caldi che acidi e creano calore e inumidiscono le ghiandole, e, ammorbidiscono la pelle combattendo la normale secchezza stagionale. Essendo il mese più freddo i cibi caldi e sostanziosi sono i più importanti, infatti le zuppe con verdure costituiscono il pasto ideale di gennaio, come son ideali le verdure calde e amare come ad esempio le rape, i cavoli, i porri, i cardi, i broccoli, la verza, i carciofi, il radicchio, la bietta, i fiocchi, le cime di rapa, etc.
Un bicchiere di vino rosso, alla sera dopo pasto, riscalda il sangue, muove il sangue stagnante e aiuta persino a purificare il fegato.
I pompelmi sono perfetti per il clima di gennaio, come anche le arance anche se meno amare.
In questo periodo la naturale voglia di sostanze dolci, e, grasse diminuisce, infatti il corpo non dovrebbe avere già soddisfatto il suo naturale bisogno di sviluppare uno strato di grasso per isolare la pelle.
I cibi e le spezie piccanti, come lo zenzero, la curcuma, l’alloro e il pepe nero contribuiranno a mantenerti al caldo e a “mobilitare” i liquidi. La cannella aiuta a mantenere una buona circolazione e un equilibrio salutare di zucchero nel sangue; l’assafetida, il fieno greco e il cumino sono tutte spezie calde amare ideali per Vata e Kapha in inverno.
I tipi di Kapha è bene che non mangino più cereali pesanti e prodotti lattiero-caseari (pane, pasta, pizza e formaggi) così da “decongestionare” il sangue, e, prepararsi al meglio alla primavera… i Kapha è bene che si orientino su riso integrale, Quinoa, miglio o grano saraceno.
 
𝗡𝗼𝘁𝗮: I cibi piccanti non devono essere mangiati prima di andare a fare trekking all’aria aperta al freddo, poiché aprono i pori e rendono il corpo più vulnerabile al freddo.
Le 𝗘𝗿𝗯𝗲
Gennaio è il mese più importante per pulire e rinvigorire il sangue, che diventa molto stagnante a causa del freddo.
Un periodo di detox è ancora più importante per chi ha ”festeggiato” troppo durante le vacanze.
Le erbe calde e amare tonificano e purificano il sangue.
𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑜 𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝐷𝑒𝑡𝑜𝑥 𝑎𝑑 ℎ𝑜𝑐 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑡𝑡𝑎𝑡𝑒𝑚𝑖 𝑖𝑛 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑎𝑡𝑜.
In Italia il mese più freddo dell’anno è spesso gennaio, i cieli grigi si alternano a venti freddi, giorni bui, notti gelide, e, in alcuni la neve infonde uno stato d’animo letargico.
In questo mese alcune persone si sento particolarmente in pace, grazie alla quiete, e, al silenzio del paesaggio… e, altre persone spesso si fanno sopraffare da una forte amarezza, e, s’irrigidiscono più del normale, a causa del freddo pungente, anche per questo sono spinte a cercare dolcezza nei rapporti, e, ne cibo.
Questo è il mese in cui ci vuole determinazione, per superare l’inverno al meglio, tenendo presente che sentire o ricercare un solitudine, e, sentire tristezza, in gennaio, sono parte essenziale di un processo di cambiamento vitale.
(𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑓𝑜𝑛𝑑𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎, 𝑒, 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑚𝑝𝑙𝑎𝑟𝑒… 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑐𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑝𝑜𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟𝑛𝑒)
 

𝗟’𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝗚𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼

In questo periodo dell’anno l’oscurità e il freddo possono farti sentire pigrizia e molta sonnolenza, e, meno energia fisica.
L’inverno, fino ad ora, è stato caratterizzato dal bisogno del corpo di proteggersi dalle temperature e dai venti asciutti, ma il periodo secco volge al termine, infatti ora che le temperature hanno toccato il fondo, inizieranno presto a risalire.
 
 

𝗠𝗧𝗖

In gennaio lo Yang inizia pian piano ad aumentare, il corpo è impegnato nella ricostruzione dei tessuti, ed appunto per questo, gennaio, è il mese ideale per riposare, riflettere, e, potare l’attenzione verso il nostro interno.
In questo periodo l’organismo è alla continua ricerca di adattarsi all’aria fredda, quindi è bene mangiare alimenti riscaldanti come le zuppe, i lessi, e le spezie più adatte (però attenzione a quanto scritto sotto per le costituzioni Pitta).
È sempre bene coprirsi le orecchie all’aria aperta, luogo in cui… il respiro diventa visibile (mascherine a parte), il corpo si raffredda fino alle ossa, e, il naso si gonfia per proteggere il delicato tessuto respiratorio dal freddo.
La frequenza cardiaca rallenta con il clima freddo, portando ad un ristagno del sangue. Il corpo concentra la maggior parte del tuo sangue al centro per mantenere caldi i tuoi organi vitali (questo porterà una digestione più forte). La pelle diventa insensibile mentre i capillari limitano il flusso sanguigno nel tentativo di preservare il calore. Meno flusso sanguigno e mancanza di esposizione al sole rendono la pelle pallida e asciutta.
𝑃𝑜𝑡𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖𝑒𝑐𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑣𝑒𝑐𝑐ℎ𝑖𝑜/𝑎, 𝑚𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑒𝑟𝑎𝑟𝑒! 𝐸̀ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑖𝑙 𝑓𝑟𝑒𝑑𝑑𝑜.
 
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

𝗔𝘆𝘂𝗿𝘃𝗲𝗱𝗮

Ayurvedicamente parlando gennaio è un mese di transizione: dalla secchezza di Vata all’umidità di Kapha. Infatti si sta passando da una prevalenza degli elementi aria/etere e ad una predominanza di acqua/terra

𝗞𝗮𝗽𝗵𝗮

Chi ha Kapha come Dosha prevalente noterà un maggiore senso di pesantezza, poiché per queste costituzioni l’umidità e il freddo sono deprimenti, poiché accentuano la loro già naturale pigrizia. Può sopravvenire del raffreddore che sarà un raffreddore stagnante e pesante. Gli individui Kapha dovranno resistere alla tentazione di dormire troppo. Dovrebbero svegliarsi presto e praticare una qualche forma di esercizio aerobico per alzare la frequenza cardiaca e far circolare il sangue prima di fare colazione. Se a gennaio non iniziano a bruciare il grasso invernale immagazzinato, a primavera questo grasso darà congestione e ristagno nel corpo. In questo mese le costituzioni Kapha possono iniziare ad alleggerire la loro alimentazione.

𝗩𝗮𝘁𝗮

Il freddo di questo mese renerà, le persone con Vata come Dosha prevalente, più frenetiche, piene di paura, di ansia e iperattività, infatti questa costituzione sentirà freddo fino alle ossa, quindi per loro è davvero importante rimanere al caldo il più possibile.
Il riposo è quasi sempre una buona medicina per i tipi Vata e le giornate fredde e buie di gennaio invitano al sonno profondo e al ringiovanimento.
In questo mese le costituzioni Vata è bene che mangino pasti abbondanti per mantenere uno strato di grasso isolante.

𝗣𝗶𝘁𝘁𝗮

I tipi di Pitta solitamente si godono il clima più fresco, e, come i Vata, avranno bisogno di cibi più pesanti per rimanere resilienti ed evitare l’esaurimento energetico. Una persona con prevalenza Pitta, se in inverno si sente carica ed in equilibrio, non dovrebbe assumere cibi troppo speziati, acidi e salati, tali alimenti andrebbero ad aggravare il Fuoco presente naturalmente in Pitta con la conseguenza dell’insorgere di problematiche come acidità, bruciori, irritazioni cutanee, ma anche collera, rabbia, gelosia… quindi in sto caso, le spezie van bene, ma con moderazione.
 

𝗟𝗲 𝗕𝘂𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗯𝗶𝘁𝘂𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼

Il buon sonno è in cima alla lista delle buone abitudini (meglio andare a letto entro le 22:00), anche se resta bello svegliarsi con il sole, è bene non sforzarsi a svegliarti molto presto, perché questo è il periodo dell’anno in cui la natura ci consiglia di dormire di più.
È bene mantenere al caldo, le orecchie, l’addome e la parte bassa della schiena (i reni sono particolarmente sensibili al freddo, e, le orecchie son collegate, per, l’MTC ad essi).
È anche bene praticare l’auto massaggio con gli oli più adatti al proprio dosha per mantenere la pelle elastica e idratata, e, lo strato di olio manterrà anche il corpo più caldo.
I polmoni, e, i seni nasali hanno bisogno di un’attenzione particolare, per questo si consiglia di effettuare nasiya così da garantire una buona salute respiratoria, oltre a eseguire regolari esercizi di respirazione (pranayama) così da mantenere il sangue in movimento.
È soprattutto bene effettuare giornalmente movimenti gentile, con l’aiuto dell’asana yogiche, anche se in questo periodo il qigong pare essere più adatto.
(Per ulteriori info sull’auto massaggio, nasiya, pranayama, qigong o asana contattatemi in privato)
 

𝗔𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼

Secondo l’ayurveda i cibi acidi e fermentati sono ideali nel mese di gennaio (Es. aceti, sottaceti, etc.). Molti alimenti fermentati sono sia caldi che acidi e creano calore e inumidiscono le ghiandole, e, ammorbidiscono la pelle combattendo la normale secchezza stagionale. Essendo il mese più freddo i cibi caldi e sostanziosi sono i più importanti, infatti le zuppe con verdure costituiscono il pasto ideale di gennaio, come son ideali le verdure calde e amare come ad esempio le rape, i cavoli, i porri, i cardi, i broccoli, la verza, i carciofi, il radicchio, la bietta, i fiocchi, le cime di rapa, etc.
Un bicchiere di vino rosso, alla sera dopo pasto, riscalda il sangue, muove il sangue stagnante e aiuta persino a purificare il fegato.
I pompelmi sono perfetti per il clima di gennaio, come anche le arance anche se meno amare.
In questo periodo la naturale voglia di sostanze dolci, e, grasse diminuisce, infatti il corpo non dovrebbe avere già soddisfatto il suo naturale bisogno di sviluppare uno strato di grasso per isolare la pelle.
I cibi e le spezie piccanti, come lo zenzero, la curcuma, l’alloro e il pepe nero contribuiranno a mantenerti al caldo e a “mobilitare” i liquidi. La cannella aiuta a mantenere una buona circolazione e un equilibrio salutare di zucchero nel sangue; l’assafetida, il fieno greco e il cumino sono tutte spezie calde amare ideali per Vata e Kapha in inverno.
I tipi di Kapha è bene che non mangino più cereali pesanti e prodotti lattiero-caseari (pane, pasta, pizza e formaggi) così da “decongestionare” il sangue, e, prepararsi al meglio alla primavera… i Kapha è bene che si orientino su riso integrale, Quinoa, miglio o grano saraceno.
 
𝗡𝗼𝘁𝗮: I cibi piccanti non devono essere mangiati prima di andare a fare trekking all’aria aperta al freddo, poiché aprono i pori e rendono il corpo più vulnerabile al freddo.
Le 𝗘𝗿𝗯𝗲
Gennaio è il mese più importante per pulire e rinvigorire il sangue, che diventa molto stagnante a causa del freddo.
Un periodo di detox è ancora più importante per chi ha ”festeggiato” troppo durante le vacanze.
Le erbe calde e amare tonificano e purificano il sangue.
𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑖𝑛𝑓𝑜 𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝐷𝑒𝑡𝑜𝑥 𝑎𝑑 ℎ𝑜𝑐 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑡𝑡𝑎𝑡𝑒𝑚𝑖 𝑖𝑛 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑎𝑡𝑜.

Stagioni – 5° Stagione

L’energia espansiva dell’estate (considerata “fuoco” sia nella medicina tradizionale mediterranea, che nell’MTC )

ha raggiunto il suo culmine e comincia la sua discesa trasformandosi in energia “terra” (Earth).

È quindi bene predisporsi al meglio, così da prevenire raffreddamenti e debolezze di tarda estate.

L’avvento dell’energia stagionale del movimento “terra” (considerata come una quinta stagione, nell’MTC , corrisponde al periodo che va dall’ultima metà di agosto alla prima metà di settembre), e coinvolge i flussi energetici di pancreas, milza e stomaco.

In questo periodo, per esempio, si può suggerire un piatto veloce da preparare.

Il cous-cous, solitamente a base di grano duro,

(oltre a quello che si trova in commercio, a base di riso)

Il cous-cous arricchito con legumi, o con verdure di stagione ad esempio: finocchi, cicoria, cime di rapa, sedano, zucchine, fagiolini, indivia, pomodori, fagioli bianchi di spagna, basilico fresco , origano e semi di girasole tostati,

Il cous-cous è un piatto ottimo da portarsi dietro a lavoro, in vacanza (che sia nel bosco, al lago, in spiaggia o in montagna )

Altro esempio… senti più caldo del normale rinfrescarti con la frutta, evitando gli zuccheri artificiali, ti puoi alimentare ad esempio con:

prugne, frutti di bosco , pesche , susine, fichi e melone, naturalmente lontano dai pasti!

Nel percorso di formazione da Naturopata di Riza si studia tra le tante altre materie…:

la Medicina tradizionale cinese, la fitoterapia, l’Alimentazione naturale così da far apprendere come far vivere al meglio le stagioni e i periodi di cambio stagionale

con gli alimenti ed i rimedi giusti

Se vuoi conoscere un bel prontuario consulta un Naturopata Riza.

scrivimi… contattami

Al Naturale

( La sorgente è Riza )

……

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Sia che io,

(quando riposo su di te, o Terra)

mi giri sul fianco destro o sinistro,

sia che, steso supino sulla schiena,

io senta

la tua pressione dalla testa ai piedi…

sii clemente o Terra!

Tu sei il giaciglio di Tutto!

Qualunque cosa io scavi fuori da te, o Terra,

possa tu venir subito rifornita!

O Purificatrice, possano i miei colpi non raggiungere mai

i tuoi punti vitali, il tuo cuore!

(A.V. XII,1/34,35)

Pṛthvī (“terra”): uno dei cinque elementi grossolani assegnati come zona (o sfera) al corpo umano (bhūtamaṇḍala), secondo lo Yogatattva-upaniṣad.

L’elemento terra è assegnato alla regione che va dai piedi fino alle ginocchia.

La terra è rappresentata da un quadrato (caturasra),

dal colore giallo (pīta) e dalla sillaba lam (ल).

La divinità che presiede a questa regione è Brahmā.

La terra è definita anche come il karmabhūmi, ovvero il luogo dove gli esseri devono sia agire, che godere, o soffrire i frutti delle loro azioni (karma)…

Fonte… Punto Ayurveda.

….

I Piedi sotto il punto di vista Psicosomatico

Per capire una persona è bene guardare come cammina, la forma delle sue scarpe, e, le zone in cui le SUOLE son maggiormente usurate…

Dalle suole capiamo un po’ di noi.

Le suole sono consumate soprattutto nella parte interna!?

Significa che mentre si cammina il tallone vien piegato verso l’interno, questa è una condizione molto diffusa che va corretta, perché determina movimenti scorretti che si riverberano sulla salute della spina dorsale… e secondo la riflessologia probabilmente la persona soffre di dolori al collo, e, alle spalle…

Le suole sono più usurate sul davanti!?

Chiaramente durante il movimento il peso del corpo viene scaricato, prevalentemente, sul davanti… e secondo la riflessologia la persona è impaziente e ansiosa.

Le suole sono più usurate sul tacco!?

Significa che con molta probabilità la persona soffre di disturbi lombari e/o disturbi renali.

Le suole sono consumate soprattutto nella parte esterna!?

I meridiani di vescica e cistifellea soffrano un pò…

Quando le suole sono consumate, per lo più e solo, in alcuni punti oppure son usurate in modo differente ( se si considerano i due piedi) è necessario approfondire con un Naturopata in psicosomatica che abbia studiato anche posturologia, perché in assenza di traumi precedenti… il camminare in maniera scorretta ha spesso origine psicosomatica…  E’ la mente emotiva che porta ad assumere posture scorrette, che a loro volta causano dolori articolari, e facilitano il sopraggiungere di traumi.

Impara a conoscere il tuo PIEDE

Nella terza figura puoi vedere come si presenta il piede visto da dietro:

1. La terza immagine della figura mostra il caso d’iper-pronazione, definito anche “piede piatto”: Il piede cede all’interno.

2. La terza immagine della figura mostra un appoggio neutro e funzionale e che quindi ha un asse parallelo al piano di appoggio

3. Nella terza immagine della figura, quella di destra, mostra il caso d’ipo-pronazione, o “piede cavo” : In questo caso il piede tende verso l’esterno e il movimento di pronazione, che dovrebbe avvenire, è incompleto o non avviene.

Nella terza figura si vedere l’impronta che lascia il piede, nei tre casi presenti nella terza figura… le impronte che si lasciano quando si camminiamo al mare sulla sabbia bagnata.

Per scoprire il tipo di appoggio individuale sì può fare un semplice test chiamato test del bagnato:

1. Si bagnano i piedi in maniera che non siano eccessivamente grondanti d’acqua.

2. Si prende un vecchio giornale (un quotidiano è l’ideale)

3. Si mettono Metti entrambi i piedi sopra

4. Si osservano le impronte lasciate con entrambi i piedi

5. Le si paragonano alle figure

6. Meglio ripetere il test tre volte per assicurarsi che il risultato sia sempre uguale, così da non incorrere in errori!

• Se le impronte lasciate sono uguali all’appoggio neutro, è un bene

• Se l’impronta è simile al secondo caso o al terzo… è meglio approfondire. Nel frattempo è meglio evitare le scarpe piatte (come le converse), o, comunque inserisci delle solette ammortizzanti…

I piedi fuori asse

Piedi Intra-ruotati

La persona che ha i piedi eccessivamente ruotati verso l’interno, psico-somatica-mente è considerato un segnale di tensione, e, di chiusura tipica di chi ha timore di affrontare le situazioni nuove e sconosciute…

Piedi Extra-ruotati

La persona che ha i piedi eccessivamente ruotati verso l’esterno psico-somatica-mente si può interpretare in più modi, e, quindi ‘sta modalità va approfondita poiché è indice d sicurezza ed egocentrismo, in altri casi è indice di eccessiva apertura verso gli altri, che porta a farsi condizionare, e, manipolare eccessivamente dagli altri, e, quindi a subire…

Psicosomatica Facciale

Ogni parte anatomica del viso (naso, occhi, sopracciglia, guance, bocca…) riflette lo stato di funzionamento di ciascun organo. Secondo alcuni principi filosofici antichi e moderni, le guance sono associate ai polmoni, le sopracciglia al fegato, le labbra all’apparato digerente, il mento alla vescica, ecc.

Alcuni segnali di avvertimento, che possono essere osservati in diverse zone del viso si traducono in… primi sintomi della disfunzione o malessere di cui si soffre (o no): il volto è una mappa della nostra salute, che guida verso ad uno stato di salute generale, prima che la problematica segnalata possa degenerare.

Il volto per zone

Zona Intestino Tenue: essa si manifesta in genere con una colorazione rossastra dell’epidermide in quella zona e la temperatura è più elevata in quel punto, rivelando un’infiammazione più o meno grave dell’organo interessato; in genere è accompagnata da mali di testa, disturbi della memoria e della concentrazione.

Zona Vescica: in genere vi è un’accentuazione del colore rosso dell’epidermide in quel punto accompagnato da possibili desquamazioni sull’orlo delle ciglia ed alla radice dei capelli fino alla testa con possibilità di perdita dei capelli; il soggetto presenterà affaticamenti frequenti; la sudorazione può avere un leggero odore di ammoniaca ed il soggetto in genere presenta difficoltà di eliminazioni dei liquidi ed infine produrre acidi urici.

Zona Cuore: quando vi sono problemi di cuore e di circolazione, questa zona può impallidire od arrossarsi ed è accompagnata spesso dà biancore intorno agli occhi e sudorazione del labbro superiore.

Zona Fegato: secchezza della pelle in quel punto e desquamazioni che lasciano posto ad epidermide irritata; in mezzo alle sopracciglia si forma una depressione che se premuta è molto dolorosa; intorno alle zone delle tempie si localizzano mali di testa, con ripercussioni sulla nuca; il viso ha la tendenza a produrre macchie di pigmentazione scure; quando si è giovani il cuoio capelluto ed il viso saranno grassi, poi la pelle si farà molto secca e disidratata.

Zona Reni: tutta la zona attorno agli occhi rivela lo stato dei reni, l’esagerata dilatazione del contorno degli occhi rivela un affaticamento renale; se il contorno rientra ed è di colore grigio vi è tendenza ai calcoli ed alla stanchezza; quando vi è sudorazione dopo uno sforzo e gonfiore in quella zona bisogna drenare il corpo attraverso il ripristino delle funzioni eliminatorie.

Zona Stomaco: se essa si congestiona il soggetto ha digestione lenta, possibilità di gastriti, crampi, ecc., il cuoio capelluto sarà intossicato con forfora e pruriti; se il viso tende a gonfiarsi ed a diventare grigiastro significa che l’infiammazione dell’organo è alta.

Zona Polmoni: essa è rappresentata da una grossa ruga che parallela al naso parte dagli zigomi; in genere in quella zona appare dell’acne o qualche infezione che quasi sempre è accompagnata dall’acne sulle spalle.

Zona Intestino Crasso (Colon): quando esso si dilata e si gonfia, vi compare una ruga discendente che traversa tutta la zona. In gioventù questa parte si gonfia ed è facilmente calda; in età adulta e vecchiaia compare la ruga.

Zona Disturbi Ormonali e Sessuali: la bocca ed il giro delle labbra sono la zona corrispondente a quella sessuale e la forma della bocca determina anche il grado di sessualità del soggetto; foruncoli, infiammazioni, colorazioni grigiastre, sudorazioni abnormi nel sotto bocca, evidenziano infiammazioni varie dell’apparato genitale.

Effettuare per qualche minuto al giorno la Digitopressione (picchettamenti leggeri) sui punti del viso n° 1 al centro della fronte poco sopra le sopracciglia – 3 – sotto il 4 nelle verticali sotto gli occhi – al centro del mento sotto le labbra.

vedi anche www.emofree.com

 

I segni del viso

I segni del viso si dividono in cinque categorie: infiammatori, ipofunzionali, degenerativi, costituzionali, traumatici.

I segni infiammatori consistono in arrossamenti di varia natura della cute, compresi i foruncoli e l’acne; indicano di solito processi infiammatori acuti o subacuti o l’instaurarsi di una fase acuta in un tessuto con problemi cronici.

I segni ipofunzionali sono di tonalità scura, da rosso scuro a viola o marroni e/o sono gonfiori tissutali; indicano processi, che da una fase subacuta tendono verso la cronicità , cioè al perpetuarsi dei disturbi, sia pure in forma attenuata. L’organo o gli organi colpiti non riescono a svolgere al 100% i loro compiti .Spesso i segni infiammatori si mescolano con quelli ipofunzionali.

I segni degenerativi comprendono i nei, quando aumentano rapidamente di volume, mutando il loro colore e la forma ; fibromi cutanei ; il modificarsi o l’accentuarsi di rughe d’espressione , che divengono più profonde, deviano, si ramificano, s’interrompono ; aree di depigmentazione dovute a vitiligine o funghi cutanei, che si manifestano in sedi specifiche ; il ripresentarsi di verruche o porri nella stessa sede ; gonfiori evidenti e persistenti di aree specifiche del viso ; aree infossate. Tutti questi segni indicano la riduzione importante della funzionalità di un organo e/o rischio di cancerogenicità.

I segni costituzionali sono segni congeniti come voglie o nei e indicano aree di debolezza ereditate dagli avi . Si può trovare la spiegazione di almeno il 75% dei segni costituzionali, conoscendo la storia clinica dei genitori e dei nonni.

I segni traumatici come cicatrici, cheloidi, lividi devono essere riconosciuti come tali e non confusi con gli altri segni.